Vino e Arte

Ed è proprio 𝓁’𝒶𝓇𝓉𝑒, ovvero la più fedele trasposizione storica di ciò che era, siamo e saremo, 

che conferma quest’unione storica. 

Il vino, lo sappiamo, anche in letteratura, è sicuramente la bevanda che ha più ispirato la creatività nei secoli.

Le prime testimonianze arrivano già dall’arte antica, nell’arte Egizia, tramite opere pittoriche o scultoree bidimensionali con 𝘰𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘪 𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤𝘩𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭 𝘐𝘝 𝘮𝘪𝘭𝘭𝘦𝘯𝘯𝘪𝘰 𝘢.𝘊.

Il vino era sacrale, curativo e associato Osiride, dio del vino e dei banchetti. 

𝑺𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒕𝒐𝒎𝒃𝒆 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍’𝒆𝒑𝒐𝒄𝒂 𝒕𝒓𝒐𝒗𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒔𝒄𝒆𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒆𝒏𝒅𝒆𝒎𝒎𝒊𝒂.

 

Nell’arte classica con Fenici, Greci ed Etruschi, il vino lo troviamo tramite la rappresentazione di numerosi krateres, anfore e vasi utilizzati nei Simposi per mescolare acqua e vino, scene di vita e uso quotidiano. 𝐼𝑛𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑖 𝐺𝑟𝑒𝑐𝑖 𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑖𝑜 𝐷𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟ì 𝑎𝑙 𝑣𝑖𝑛𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑛𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑢𝑙𝑖𝑐𝑎.  

Nel Medioevo a causa dells 𝙢𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙖𝙡 𝙗𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙞𝙘𝙤𝙡𝙩𝙪𝙧𝙖 abbiamo un ridimensionamento del vino e del suo utilizzo, tranne che nei monasteri dove si continuò l’arte della viticoltura e il vino entrò a far parte della liturgia eucaristica. 

Nel Rinascimento il vino allietava le corti nobiliari, diventando simbolo di raffinatezza e privilegio. 

Tra il 1400 e il 1500 vi sono innumerevoli testimonianze di opere dedicate a Bacco, tra cui la famosa statua marmorea di 𝙈𝙞𝙘𝙝𝙚𝙡𝙖𝙣𝙜𝙚𝙡𝙤 𝘽𝙪𝙤𝙣𝙖𝙧𝙧𝙤𝙩𝙞

Nell’Arte Barocca il vino continua ad essere rappresentato con un’ispirazione classica, acquisendo 𝘶𝘯’𝘪𝘯𝘵𝘳𝘰𝘴𝘱𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘱𝘪ù 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘢:  vedi il 𝘽𝙖𝙘𝙘𝙤 𝙙𝙞 𝘾𝙖𝙧𝙖𝙫𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤

A partire dal 1500 e dal 1600 il vino trova molto spazio nell’arte nella 𝒑𝒊𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆 𝒇𝒊𝒂𝒎𝒎𝒊𝒏𝒈𝒂 𝒆 𝒊𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂𝒏𝒂: opere d’arte raffiguranti banchetti e momenti quotidiani del consumo del vino.

Nell’arte moderna / contemporanea 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘴𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘢 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦, 𝘵𝘳𝘢𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘦, 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘯𝘰, 𝘭𝘦 𝘣𝘰𝘵𝘵𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘦 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢 𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘦𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦𝘵𝘵𝘦.